E se in giro è tutto un manicomio
Io sono la più pazza che c'è.
Loredana Bertè in Pazza
C’è questo film con Barbra Streisand, “Pazza”, che passavano spesso in tv quando ero adolescente.
La nostra amata Barbra qui interpreta Claudia Draper, una prostituta d’alto bordo, accusata di aver ucciso un cliente. La ricca famiglia d’origine, per insabbiare il più possibile la vicenda s’impegna a trovarle un avvocato di grido, che come linea di difesa vuole convincere la donna a dichiararsi pazza e incapace di intendere e di volere. Ma Claudia non ci sta, sa di non essere pazza come intendono loro, sa che le sue scelte di vita eccentriche possono sembrare folli a chi vive temendo il giudizio altrui, a chi non sa prendersi la responsabilità d’essere ciò che è, ciò che ha vissuto.
Credo che la storia di Claudia Draper, per quanto diversa da quella che poi è stata la mia, abbia segnato la mia strada e sia diventata uno strumento valido per capire che spesso non siamo pazze perché mostriamo la nostra verità senza pudore, ma forse un pochetto lo siamo perché quella verità avrebbe potuto essere diversa, se non fosse successo qualcosa che ha incrinato il nostro equilibrio.
Non starò qui a sciorinare aneddoti in cui mi autocelebro con quelli che per molti spettatori della mia vita passata sono stati atti tanto bizzarri e coraggiosi quanto sconsiderati e senza senso; non voglio nemmeno tornare sul mio cavallo di battaglia, quello di cui si parlava l’altra volta e in cui insisto sul fatto che la famiglia è il luogo in cui nascono le nostre “pazzie”, quei traumi che ci costano poi migliaia di euro di psicoterapia.
Qui voglio solo dirti che se vogliamo restare nella retorica che glissa sui veri disturbi mentali e si ferma sulla superficie glam della stravaganza, siamo tuttə pazze e pazzi per chi ha pazzie diverse dalle nostre.
Lo dice pure la Loredana nazionale, quindi a posto così.
Un po’ di tempo speso bene
Ho comprato un manualone gigante da cui sto imparando la storia del tè, le diverse varietà, le loro caratteristiche e tante altre cose utili per nutrire una passione che sta precipitando verso l’ossessione. Vorrei sapere tutto, fare migliaia di assaggi, partecipare a esperienze sul tè in giro per il mondo.
Quando un interesse mi prende in questo modo, finisco con il dedicarmici a tal punto da non pensare ad altro. Così la mia giornata inizia sempre valutando attentamente il tipo di tè di cui ho bisogno per affrontare gli impegni in programma, rispettando sempre le regole di base su temperatura dell’acqua e tempi d’infusione.
Purtroppo non nasco con un gran palato, ahimé, ma questo non mi sta impedendo di apprezzare comunque le note affumicate del Royal Keemun Mao Feng o la dolcezza naturale del Mattakelle Golden Curl.
Lunedì 27 maggio alle 21 seguirò online la masterclass gratuita di Fabiola Ruggiero di Cose di Tè, la piccola boutique di Jesi da cui di solito mi rifornisco, e non escludo di proseguire la mia formazione in autunno con un corso strutturato, che mi porti a essere una vera degustatrice di tè e non solo una semplice appassionata.
I prossimi appuntamenti con me
Per Un anno con Miss Marple domenica 26 maggio parleremo di Giochi di prestigio di Agatha Christie sul gruppo Telegram.
Il 6 giugno alle 18.30 sarò alla Scatola Lilla di Milano per chiacchierare con Valeria Tron del suo nuovo libro, Pietra dolce, che esce il 28 maggio. Dopo aver amato tantissimo L’equilibrio delle lucciole, sono molto contenta di trovarmi accanto a Valeria per raccontare, ancora una volta, una storia di montagna e di montanari.
Se vuoi venire, iscriviti QUI.
Il 13 giugno per il gruppo di lettura Babele ci troveremo alle 20.45 su Jitsi, per chiacchierare di una raccolta di racconti a cui penso continuamente: La vita altrove di Guadalupe Nettel.
Alcune cose che potresti fare fino al prossimo Diciannove
leggere un’intervista impossibile a una poetessa che in manicomio c’era stata davvero
ascoltare un podcast su una scrittrice italiana la cui voglia di vivere è stata talvolta scambiata per eccentricità
guardare un film tratto da un libro molto bello
Tra trentuno giorni Diciannove tornerà, ancora una volta per raccontarti qualcosa che spero riguardi sempre tutte e tutti noi.
Nel frattempo, pensami se bevi una buona tazza di tè.
Elena
Wow! Elena che energia in questo DICIANNONE! Mi hai ricordato che ho guardato Pazza tantissime volte e lo voglio recuperare. Dobbiamo tutti essere orgogliosi delle nostre piccole grandi pazzie, vi rendono unici. 🥰
Ciao Elena ,
Sei di Jesi forse?te lo chiedo perché stavo pensando di trasferirmi a vivere a Fano con i miei due figli...ma sono di Roma...non so...si vive bene nelle Marche?ci sono sempre stata solo in estate...buona domenica, Claudia